Porno? Non ne parliamo!

In effetti in quanto scritto qui sotto non si parla di porno, nel senso che non si parla di cos’è, a chi e a cosa serve e nemmeno della sua storia, della sua evoluzione e del suo futuro.

Il contenuto di questo scritto riguarda la merce porno, la sua distribuzione via Rete e, soprattutto, i tentativi delle autorità costituite per controllare una produzione che vale, ma si tratta solo di stime, quasi 300 miliardi di dollari all’anno. Anche per questa ragione nello scritto che segue non verranno citati marchi, per evitare pubblicità gratuita.

Recentemente (metà luglio 2025) la Comunità Europea ha annunciato l’inizio della sperimentazione di un sistema per vietare ai minori di 18 anni l’accesso ai siti web che pubblicano contenuti ritenuti pornografici.

La soluzione trovata passa attraverso l’uso di una applicazione per cellulari che dovrebbe certificare l’età di una persona e fornire ai siti web la prova di questo stato.

Il comunicato stampa annuncia che la sperimentazione di questo sistema è iniziata coinvolgendo alcuni paesi (Italia, Francia, Danimarca, Spagna e Grecia) e alcuni siti web.

La prima cosa da notare è l’enorme contraddizione riguardante il fatto che l’applicazione funziona sui cellulari (attualmente solo su Android) che sono, già da tempo, considerati uno strumento poco adatto per gli adolescenti, per non dire dei bambini e delle bambine.

La seconda cosa da notare è che, nel frattempo però, come succede spesso, ci sono stati degli effetti collaterali a questo annuncio.

Dipinto di DelacroixLa principale società che gestisce siti porno ha deciso di bloccare l’accesso ai suoi siti in alcuni paesi europei, tipo la Francia. Per cui, quando si prova ad accedere da quel paese a una delle risorse bloccate appare “La Liberté guidant le peuple” (Eugène Delacroix, 1830) che, non a caso, presenta in primo piano una donna con il seno scoperto. Diciamo che avrebbero potuto far di meglio (o peggio, secondo i punti di vista) usando “L’Origine du monde” (Gustave Courbet, 1866) giusto per restare in argomento e in Francia.

La lettura di quello che scrivono sotto l’immagine del noto dipinto è alquanto interessante, come pure la versione più lunga di quell’avviso che annuncia agli utenti che si collegano dalla Francia la triste notizia che non possono accedere al sito porno. I proprietari del sito ritengono che i sistemi proposti a livello Europeo non funzionano, nel senso che non servono a tenere i minori lontano dalla pornografia; ritengono assurdo che chi vuole accedere al sito deve ogni volta certificare la sua maggiore età e segnalano che rendere così complicato l’accesso porterà le persone a collegarsi verso altre risorse ritenute più “pericolose”. Secondo la società che protesta la soluzione dovrebbe essere implementata a livello di dispositivo: “Per rendere Internet più sicuro per tutti, ogni telefono, tablet o computer dovrebbe iniziare con l’essere un dispositivo sicuro per i bambini. Solo gli adulti identificati dovrebbero essere autorizzati a sbloccare l’accesso a contenuti inappropriati per la loro età.

Sempre in contemporanea altri siti web, sempre dello stesso genere, ma di altre società si sono inventati una certificazione di identità più o meno “fai-da-te”, si noti nell’immagine sotto a sinistra, la necessità di tirare in ballo certe cose, sempre e comunque, condensata nella scritta “AI age estimation…”
Cliccando sul tasto di verifica si viene rimandati, per l’identificazione e l’accesso ai servizi di un notissimo fornitore che, a quanto risulta, fornisce indirizzi e-mail accontentandosi dell’autocertificazione dell’età.

Nota bene che, come scritto all’inizio, abbiamo cercato per quanto possibile di non fare pubblicità modificando le immagini.

schermata certificazione dell'età schermata certificazione dell'età

 

 

 

 

 

 

 

Ci sarebbe molto altro da scrivere ma, dal nostro punto di vista, il problema più grosso è che sistemi di controllo costruiti e diffusi con la scusa della “protezione dei più deboli” finiscono per essere solo i primi passi verso il controllo generalizzato della popolazione, a prescindere dall’età e dalle sue preferenze riguardo la pornografia on-line.

Probabilmente ne scriveremo ancora.

Scritte sul muro

Se non ricordo proprio male, in un’altra epoca, su un numero di una strana rivista – della quale consiglio la lettura – che si chiamava “Ca Balà”, comparve un breve articolo nel quale si davano suggerimenti su come modificare le scritte fasciste fatte sui muri. Per cui il disegno di un’ascia bipenne sotto alla quale c’era la sigla O.N. (“Ordine Nuovo”) poteva essere trasformato con poco sforzo in NONNO e l’ascia diventare la faccia di un vecchio.

L’altro giorno mi è venuto in mente quel vecchio articolo imbattendomi in questa immagine.

scritta sul muroA giudicare dal cambiamento di colore e dal tipo diverso di grafia sembra proprio che alla scritta “PALESTINA LIBERA” sia stata aggiunta successivamente la scritta “DA HAMAS” con la lettera “s” finale rappresentata da una svastica.
Ho pensato che, forse, chi ha fatto questa modifica non deve essere contro il diritto della popolazione palestinese a essere libera, in caso contrario avrebbe semplicemente cancellato la scritta iniziale, ma ha preferito aggiungere che questa libertà deve prevedere la sparizione di Hamas, considerata (vista la svastica) una organizzazione nazista e quindi il male assoluto per definizione.

Inutile ricordare che quella di lanciarsi accuse del genere è ormai una sorta di sport da adolescenti fuori tempo massimo e riguarda non solo quello che accade in Palestina ma anche in Ucraina e chiunque segua un minimo queste due vicende ne dovrebbe essere perfettamente cosciente.

Se, in linea di principio, si potrebbe concordare che sarebbe meglio che Hamas sparisse dalla Palestina nella realtà, quella concreta e non quella degli slogan, questo obiettivo è esattamente quello che viene portato avanti (almeno secondo la propaganda) dall’Esercito Israeliano per conto del suo Governo. Peccato che per raggiungere questo (inutile) obiettivo vengano uccise quotidianamente anche persone che non hanno nulla a che fare con Hamas: tra le 10 e le 20 persone per ogni militante eliminato a meno che non si tratti di ammazzare qualcuno più in alto nella gerarchia militare, caso nel quale le persone che vengono uccise possono essere anche di più.

Mi sono chiesto se chi ha fatto quell’aggiunta alla scritta abbia riflettuto sul fatto che con quella modifica ha giustificato il massacro di una popolazione e se questo non sia in contraddizione con il fatto che ha lasciato la scritta “PALESTINA LIBERA”. O magari mi sbaglio e a quella persona della libertà della Palestina importa davvero poco per cui l’importante è eliminare Hamas e quindi, per come sta andando avanti, rischiare di sterminare l’intera popolzione palestinese. Oppure, più banalmente, è una persona che non ha gli strumenti per provare a comprendere quello che sta accadendo a Gaza.

scritta sul muro modificata

Se avessi avuto con me un pennarello abbastanza grande mi sarebbe piaciuto, ricordando quel vecchio numero di “Ca Balà” citato all’inizio, fare anch’io una ulteriore aggiunta senza cancellare quanto già stato scritto. Cosa che provo a fare, digitalmente, qui sotto.

Spero non ci sia bisogno di spiegazioni.