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L’arte di trovare qualcosa cercandone un’altra

All’arme a sorpresa ma non troppo

Oggi è arrivato il terzo “allarme di prova” diffuso, almeno nella Regione dove vivo, negli ultimi quattro mesi, qui qualche osservazione sul primo.

Nella immagine a destra quello arrivato stamattina verso le 12:00

schermata di un allarme di prova trasmesso ai cellulariL’intestazione farebbe supporre anche a Watson che la cosa si dovrebbe ripetere, il condizionale è d’obbligo per quello che riguarda certe iniziative della pubblica amministrazione, con cadenza mensile.

Più che pensare alla vecchia storia di “al lupo, al lupo!” che molti avranno imparato fin da piccoli mi ha fatto venire in mente un simpatico paradosso imparato da grande secondo il quale non è possibile annunciare un evento a sorpresa quando viene definito l’ambito temporale nel quale dovrebbe verificarsi.

Provo a spiegare questo paradosso a chi non lo conosce.

Sappiamo (vedi sopra l’avviso che il test avrà una cadenza mensile) che nel prossimo mese di ottobre ci sarà, in un giorno a caso, un allarme di prova. Sappiamo che deve essere un giorno a caso altrimenti se tutti sapessero in che giorno viene diffuso verrebbe meno la sua funzione. Sappiamo che ottobre è un mese che ha 31 giorni (30 giorni ha novembre…) e che quindi il test dovrà necessariamente avvenire, in un giorno a caso, dal primo al trentuno ottobre.

In realtà il test non potrebbe avvenire il 31/10 in quanto se il giorno prima (il 30/10) non viene diffusa l’allerta sarebbe evidente che questo avverrà il giorno dopo e quindi non sarebbe più un giorno a caso. D’altro canto l’allarme di prova non potrebbe essere diffuso nemmeno il 30/10 in quanto se arrivati al 29/10 non fosse ancora stato diffuso sarebbe ovvia la scelta del 30/10 come giorno del test in quanto il 31/10 è escluso per la ragione spiegata sopra.

Ma, a questo punto dobbiamo escludere anche il 29/10 dai giorni possibili in quanto se arrivati al 28/10 non fosse ancora stato diffuso l’allarme di prova sarebbe ovvia la scelta del 29/10 come giorno del test in quanto il 30/10 e il 31/10 sono da escludere per le ragioni già spiegate.

Vi risparmio le ragioni per le quali bisogna escludere anche il 28/10, il 27/10 e così via.

Noto, con interesse, la scelta del giorno (11 settembre) per la diffusione di questo allarme ma evito di chiedermi se sia una coincidenza o meno in quanto il giorno in cui hanno spiegato a scuola come fare a capire cosa passa per la testa delle persone io ero assente.

Aggiornamento: dopo un nuovo test alle 15:30 circa, ne sono seguiti alle 16:30 circa altri 3 (tre)  nel giro di qualche minuto ! Tutti identici a quello di stamattina e quindi è inutile pubblicare lo screen-shot. Riflettendoci forse era meglio raccontare la storia di “al lupo, al lupo!” piuttosto che il pretenzioso paradosso.

Allerta presidenzialismo

Oggi, verso le 12, mi compare sul cellulare questo

Messaggio di prova di allarme pubblico.e il testo mi viene letto automaticamente in un italiano (con accento inglese) e in inglese. Controllo, per scrupolo, che non sia altro da quello che appare e mi chiedo – tralasciando per il momento altre considerazioni – ma che senso ha titolarlo (anche se è una prova) “Presidential alert”? Sì, lo so che la Protezione Civile è sotto la giurisdizione della PdCdM, ma non potevano semplicemente titolarlo “Prova di allarme” o qualcosa del genere?

Nei prossimi giorni avvisi simili verranno testati in altre Regioni. Sappiatelo.opo

P.S. Leggo solo dopo che, più o meno nello stesso momento nel quale è stato inviato il messaggio in questione, è stata ragistrata vicino a Poggibonsi (Siena) una scossa di 3,7 gradi che hanno sentito anche a Firenze. No comment, ma devo fare uno sforzo :-)

Pagella vintage

A scanso di fraintendimenti, l’immagine che segue non significa che siamo in una situazione come quella del “ventennio” o che lo saremo da qui a poco. La situazione è molto più complicata e comunque non è l’oggetto di questo post.

Ho semplicemente ritrovato una pagella vintage (Anno scolastico 1938-1939) e mi ha molto incuriosito l’elenco delle materie di studio delle quali attualmente non restano che minime tracce, almeno nominalmente. Il nome di alcune di quelle materie raccontano la storia d’Italia meglio di un libro.

Devo confessare anche che alcune delle materie non sembrano poi tanto male, almeno in teoria, soprattutto rispetto a quelle che ho conosciuto a scuola.

Pagella vintage