Le cronache del 1977, quelle pubblicate a più riprese nel
corso di questi 30 anni su giornali, riviste e libri, sono –
sostanzialmente – sempre le stesse. Anche quelle più
dettagliate non riescono mai ad andare oltre a quegli episodi ormai
diventati simbolo di un anno. Proviamo ad aggiungere un piccolo
tassello raccontando una storia pubblicata su “Umanità Nova”
(vedi l’immagine qui sotto) e che difficilmente viene ricordata.
Era il 18 marzo 1977, sciopero generale, una settimana dopo
l’assassinio di Francesco lo Russo a Bologna e gli scontri del 12 a
Roma. Il clima è facilmente immaginabile. Il corteo operaio
di Napoli è imponente, 50 mila persone, anche
perché il comizio finale lo tiene Luciano Lama, ad un mese
dalla sua cacciata dall’Università di Roma. Gli anarchici si
collocano immediatamente dietro il servizio d’ordine del corteo con il
loro striscione (“Azione diretta contro la rapina capitalistica.
Autoriduzione dei ritmi e dei prezzi”), un centinaio di metri
più indietro c’è il corteo della “sinistra
rivoluzionaria”, anche quello bello numeroso, che ha già
concordato (nulla di nuovo sotto il sole…) con il PCI e la CGIL un
paio di interventi dal palco in cambio dell’arrivo del corteo degli
“estremisti” al termine del comizio di Lama.
Qualcosa però non va per il verso giusto… in quanto lo
spezzone anarchico aveva deciso di entrare in piazza per contestare la
politica sindacale e per proseguire e finire il corteo nel popolare
quartiere di Montesanto.
Ma il servizio d’ordine (PCI, Fgci e sindacato) era di diverso avviso e
così l’ignara pattuglia di anarchici (come venne definita
nella cronaca di un quotidiano) fu costretta a spazzare via il servizio
d’ordine per entrare in piazza proprio mentre Lama terminava (con largo
anticipo) il suo comizio. A questo punto intervenne la polizia con un
nutrito lancio di lacrimogeni, fatto che innescò un breve scontro al
quale partecipò anche una parte del corteo della “sinistra
rivoluzionaria” che nel frattempo era sopraggiunto. Diversi feriti
lievi e le prime pagine dei giornali (non solo locali) furono il bilancio
finale della giornata.
Ecco il sommario del n.12 del settimanale anarchico “Umanità Nova”
datato 27 marzo 1977.
“Giù le mani dalle radio del movimento!”
Repressione contro le radio libere.
“Lo spettro del fondo
monetario”
“Un’ignara pattuglia di
anarchici e… Lama”
Sciopero generale a Napoli.
“Il movimento si riprende
la città”
Bologna dopo l’11 marzo.
“Dissenso reale e
dissenso fittizio”
La libertà nei paesi dell’Est.
“L’imperialismo si
aggiorna nel continente Latino-americano”
La politica Usa in sud-america.
“La CNT e le lotte
operaie in Spagna”
La Conferenza anarco-sindacalista a Tolosa.
“Occorre mobilitarsi
subito contro il ricatto nucleare”
Interessi sociali e rifornimento energetico.
“Il sindaco li vuole
radioattivi”
Una centrale nucleare in Alta Irpinia?
“Lotta autogestita
all’Enel di Napoli”
“La piattaforma dei
lavoratori comunali”
Sindacalismo di base a Roma.
“Anche qui cambia il
vento!”
Studenti in lotta a Rieti.
“Vittorelli si diverte”
Su un editoriale dell'”Avanti!”
“Come detta Cossiga”
La stampa sui fatti di Roma.
“Lo spirito fraterno dei
celerini”
I poliziotti sindacalizzati e i fatti di Roma.
“Appello per Marini”
Per la libertà di Giovanni Marini.
“La CdC FAI su Roma e
Bologna”
Comunicato della Commissione di Corrispondenza della Federazione
Anarchica Italiana.
“Provocazione a Genova”
Forzata la sede dei Gruppi Anarchici Riuniti.
“Grazie al sindacato un
19 marzo diverso!”
Bilancio dello sciopero generale.
Attività di
movimento. Comunicazione Libertaria.