Contestare un* politic* che parla è sicuramente un atto contro la sua libertà di espressione ma è contemporaneamente spesso l’unico modo per protestare contro chi rappresenta concretamente la discriminazione esistente nella società tra coloro che detengono anche il potere legato alla diffusione delle proprie idee e coloro che non hanno voce per fare la stessa cosa.
Le due cose sono strettamente collegate, limitarsi a prendere in considerazione esclusivamente una parte è, ancora una volta, la dimostrazione che esiste una diseguaglianza tra chi può permettersi di esprimere il proprio pensiero e chi invece ha difficoltà a farlo.
Viviamo in una società nella quale la libertà di parola è tanto più ampia quanto più soldi hai, tanto più ampia quanto più sei in una posizione di potere.
Una società dove esiste una diseguaglianza anche per un diritto fondamentale come la libertà di espressione.
E le diseguaglianze vanno combattute.