Se non ricordo proprio male, in un’altra epoca, su un numero di una strana rivista – della quale consiglio la lettura – che si chiamava “Ca Balà”, comparve un breve articolo nel quale si davano suggerimenti su come modificare le scritte fasciste fatte sui muri. Per cui il disegno di un’ascia bipenne sotto alla quale c’era la sigla O.N. (“Ordine Nuovo”) poteva essere trasformato con poco sforzo in NONNO e l’ascia diventare la faccia di un vecchio.
L’altro giorno mi è venuto in mente quel vecchio articolo imbattendomi in questa immagine.
A giudicare dal cambiamento di colore e dal tipo diverso di grafia sembra proprio che alla scritta “PALESTINA LIBERA” sia stata aggiunta successivamente la scritta “DA HAMAS” con la lettera “s” finale rappresentata da una svastica.
Ho pensato che, forse, chi ha fatto questa modifica non deve essere contro il diritto della popolazione palestinese a essere libera, in caso contrario avrebbe semplicemente cancellato la scritta iniziale, ma ha preferito aggiungere che questa libertà deve prevedere la sparizione di Hamas, considerata (vista la svastica) una organizzazione nazista e quindi il male assoluto per definizione.
Inutile ricordare che quella di lanciarsi accuse del genere è ormai una sorta di sport da adolescenti fuori tempo massimo e riguarda non solo quello che accade in Palestina ma anche in Ucraina e chiunque segua un minimo queste due vicende ne dovrebbe essere perfettamente cosciente.
Se, in linea di principio, si potrebbe concordare che sarebbe meglio che Hamas sparisse dalla Palestina nella realtà, quella concreta e non quella degli slogan, questo obiettivo è esattamente quello che viene portato avanti (almeno secondo la propaganda) dall’Esercito Israeliano per conto del suo Governo. Peccato che per raggiungere questo (inutile) obiettivo vengano uccise quotidianamente anche persone che non hanno nulla a che fare con Hamas: tra le 10 e le 20 persone per ogni militante eliminato a meno che non si tratti di ammazzare qualcuno più in alto nella gerarchia militare, caso nel quale le persone che vengono uccise possono essere anche di più.
Mi sono chiesto se chi ha fatto quell’aggiunta alla scritta abbia riflettuto sul fatto che con quella modifica ha giustificato il massacro di una popolazione e se questo non sia in contraddizione con il fatto che ha lasciato la scritta “PALESTINA LIBERA”. O magari mi sbaglio e a quella persona della libertà della Palestina importa davvero poco per cui l’importante è eliminare Hamas e quindi, per come sta andando avanti, rischiare di sterminare l’intera popolzione palestinese. Oppure, più banalmente, è una persona che non ha gli strumenti per provare a comprendere quello che sta accadendo a Gaza.
Se avessi avuto con me un pennarello abbastanza grande mi sarebbe piaciuto, ricordando quel vecchio numero di “Ca Balà” citato all’inizio, fare anch’io una ulteriore aggiunta senza cancellare quanto già stato scritto. Cosa che provo a fare, digitalmente, qui sotto.
Spero non ci sia bisogno di spiegazioni.