Porsi l’obiettivo di impedire ai minori l’accesso ai contenuti considerati a carattere pornografico pubblicati in Rete è un po’ come provare a svuotare il mare usando un secchiello da spiaggia.
Il Governo ha affidato all’AGCOM questo compito che dovrebbe iniziare a essere messo in pratica il prossimo 12 novembre quando i “soggetti che ad oggi diffondono in Italia contenuti pornografici” dovrammo “implementare sistemi di verifica dell’età (cd. ageverification) per continuare a diffondere i loro contenuti nel nostro Paese. In caso di mancato rispetto dell’obbligo, l’Autorità diffiderà il soggetto inadempiente e irrogherà, in caso di inottemperanza, le conseguenti sanzioni fino a 250.000 euro.” [il testo tra virgolette è ricopiato dal sito dell’AGCOM].
Nei giorni scorsi l’AGCOM ha pubblicato una prima lista dei “soggetti” obbligati a mettere in pratica quanto previsto dalla normativa. La lista suddetta è stata poi aggiornata pochi giorni dopo.
Tutte e tutti sicuramente hanno presente quel simpatico gioco pubblicato sulle riviste di enigmistica nel quale ci sono due immagini e viene chiesto di scoprire le differenze esistenti tra la prima e la seconda. Il gioco può essere fatto ovviamente anche con due testi.
La domanda è: quali sono le differenze tra il primo e il secondo file pubblicati dall’AGCOM?
Risposta (06/11/2025)
La lista contenuta nel primo file elencava 48 indirizzi, quella nel secondo 45. La ragione di questa differenza non viene spiegata per cui resta un dubbio: i siti eliminati non sono più considerati pornografici oppure non lo erano proprio?
Ma la cosa più preoccupante è che il primo file pubblicato non era stato “pulito”, infatti conteneva il nome e cognome registrato dall’utente del programma con il quale è stato creato il file, che non è necessariamente quello che lo ha materialmente scritto. Ma, ancora peggio, alcuni dei link elencati contenevano anche dati di sessione o delle ricerche fatte da chi li ha raccolti. Come dire che chi è andato sul sito n.39 della lista ha cercato la parola “sesso” (sic!), stendiamo un velo pietoso sulle altre tracce lasciate. Persino due noti comici hanno usato questo file fallimentare nel loro sketch settimanale in una nota trasmissione televisiva.

