Archivi autore: pepsy

Lezioni di giornalismo: preti e pedofili

Come nascondere una notizia

Per nascondere una notizia si può operare in diversi modi:

1) farla sparire del tutto. Soluzione radicale ma qualche volta necessaria.
2) pubblicarla con il minimo rilievo. In basso in una delle pagine più nascoste.
3) pubblicarla col dovuto rilievo ma accanto ad una notizia “simile” alla quale viene dato ancora più spazio.

Per un discreto esempio sull’uso di questa ultima tecnica, si veda il quotidiano “la Repubblica” del 16 luglio 2007:

a) la “notizia” è quella del risarcimento milionario che la Comunità Cattolica di Los Angeles dovrà pagare alle vittime dei preti pedofili.

b) la “notizia” non è di quelle che si possono “bucare” ma, di questi tempi metterla troppo in risalto sarebbe una scortesia…

c) idea! Si prende un servizio sulla “pedopornografia on line” (virtuale) che non dice nulla di nuovo.

d) si il mette il suddetto servizio accanto a quello dei preti pedofili (reali).

e) si danno due (2) pagine al virtuale ed una (1) al reale.

f) in prima pagina si mette quella virtuale in apertura su quattro-cinque (4-5) colonne e quella reale in un riquadro su una (1) colonna.

g) et voilà. La notizia dei preti pedofili costretti a vendere le proprietà per pagare le loro vittime sono oscurate dal racconto dei pedopornografi virtuali che si scambiano le ecografie dei bambini meridionali.

Era il settantasette (22)

E’ più che ovvio che, all’interno di una “cronologia
universale” seppure edita in Italia, al 1977 non possano
essere riservate che poche righe. Ma se si pensa che, fra
qualche secolo, di tutto quell’anno potrebbero restare solo quelle…:

“1977 Ondata di proteste studentesche in particolare a Roma, Bologna e
Padova. Vi si inseriscono massicciamente gli
«autonomi», nuovi gruppi di estrema
sinistra che danno vita a forme di «guerriglia
urbana». Dilaga il terrorismo di sinistra con omicidi e
ferimenti di esponenti politici, magistrati e giornalisti.”
(Atlante
storico Garzanti, pag.591).

Continua a leggere

Era il settantasette (21)

Un bel modo di rileggere il ’77 è quello che si
può leggere qui di seguito, pubblicato sul n.23 di
“Umanità Nova” di quest’anno.

L’allievo del Migliore. Giuliano Ferrara, il ’77 e la violenza soreliana

Io a Bologna sto con
Cofferati perché nel 1977 stavo con il sindaco Renato
Zangheri contro Toni Negri, Gilles Deleuze e Félix Guattari
che volevano legalizzare l’anarchia, perché
all’Università di Roma nel marzo del 1977 stavo con Luciano
Lama e contro le P38 che lo buttarono fuori senza tanti complimenti. (Giuliano Ferrara)

L’invadente Ferrara, figlio del senatore del Pci Maurizio Ferrara (per
molto tempo segretario particolare di Palmiro Togliatti), è
stato molte cose: da dirigente del Pci torinese – sino all’83 – a
sedicente agente della Cia, da europarlamentare craxiano del Psi a
consigliere berlusconiano su posizioni sempre più vicine
alla politica teocon di Bush… eppure, nonostante tale disinvolto
quanto opportunistico carosello politico, è sempre rimasto
un nemico giurato sia di ogni movimento antagonista che di qualsiasi
ipotesi rivoluzionaria.
Continua a leggere