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Solo per i tuoi gatti

pagina di errore mastodonDi seguito alcune osservazioni (in corsivo) da uno che non c’era ma che avrebbe voluto esserci. Il testo in grassetto è copiato dal Report dell’assemblea.

-Viene individuato come uno dei problemi principali della sperimentazione attualemnte in corsosia la mancanza, a sei mesi dalla nascita dell’istanza gestita dal collettivo bida, della nascita di nuove istanze a iscrizione aperta.

Non sempre i tempi sono quelli che ci piacerebbe fossero. Se davvero è stato individuato questo come uno dei problemi principali vuol dire che ci sono ancora persone che vivono l’illusione della velocità come un valore, mentre invece non sempre è così. Come l’istanza del collettivo bida è nata da un qualche tipo di bisogno, così sarà necessario attendere (non con le mani in mano) che ne nascano altre.

-Viene fatto notare come sia difficile la ricerca, data anche la poca presenza di tag nei contenutidei toot. Viene ribadita l’incentivo all’uso di tag a tutt* gli/le utenti.

I tag vanno bene per un uso estemporaneo (temporalmente parlando) e, oltretutto spesso la scelta di un tag al posto di un altro è una questione talmente soggettiva da renderne l’uso funzionale solo quando c’è una specifica necessità e non in generale.

-Si fa notare la nostalgia verso la colonna centrale di indymedia.

Spero che i “nostalgici” siano stati adeguatamente redarguiti. Indymedia è stata una esperienza importante, oserei scrivere storica se non mi venisse da ridere, ma oggi sono altri tempi e il giocattolo è diverso. Spendere, in alcuni contesti, più di un paio di minuti sul bel tempo andato è tempo perso. Sospetto che chi ha espresso nostalgia della colonna centrale di Indymedia ne abbia una esperienza limitata.

-Si ragiona sulla possibilita’ di creare una sorta di sintesi rispetto ai contenuti presentenell’istanza. Si ragiona sull’eventualita’ di valutare la creazione di una sorta di redazione.

Come sopra, a mio parere lo strumento non è fatto per essere usato per produrre “sintesi” di qualcosa e qualunque sistema si possa studiare porterebbe alla creazione di un qualcosa di altro. Non so se meglio o peggio, sicuramente diverso.

-Da qui parte una discussione sulla mancanza di materiale informativo. L’utente@thunderpussicat si impegna a creare una guida dalla spiegazione di @illud. Viene indicata la possibilita’ di creare un bot “avvisi” capace di ricordare opzioni, preferenze, e fare da guida nell’instanza.

Qualsiasi progetto per aumentare il materiale informativo e d’uso dello strumento è benvenuto.

-Viene fatto notare che occorre slegarsi dall’idea di una nuova indymedia. Da qui nasce una discussione su come valutare questa esperienza come qualcosa di nuovo e svilupparla senza guardare troppo al passato.

Un appplauso :-) Va comunque detto che bisogna anche guardare al passato, non fosse altro per non ripetere errori già fatti.

-Si ragiona su come farsi conoscere all’esterno, e sul perche’ della mancata adozione da parte di molti collettivi e realta’ bolognesi. Si ragiona sui numeri ancora troppo inferiori rispetto ai social network commerciali.

Davvero qualcuno o qualcuna ha lamentato che i numeri sono inferiori? Non so se ci si è resi conto che qualsiasi paragone anche al più scassato dei “social” vedrebbe (e probabilmente vedrà sempre) mastodon perdente. E non si tratta di preferire la qualità alla quantità ma solo di capire che esisterà sempre la differenza tra una impresa commerciale multinazionale e una artigianale locale. L’obiettivo perseguibile dovrebbe essere quello di far uscire gruppi e collettivi dai “social”.

-Viene fatta notare da parte del collettivo l’imporanza di avere utenti capaci di fare dellepresentazione di mastodon in giro per l’italia. Il collettivo bida dichiara la sua attuale difficoltanel gestire i numerosi incontri che gli vengono proposti.

Se il collettivo non ce la fa vuol dire che c’è interesse ad organizzare degli incontri, il che è un buon segno. Bisogna cercare volenterosi volontari che possano fare le presentazioni con minimi spostamenti. Non so se sia stata fatta una qualche mappa geografica delle presenze per capire quanto è diffuso l’interesse. Questo potrebbe essere il primo passo.

* eventuali proposte di modifiche alla policy
-Non ci sono proposte di modifica. Si valuta sull’opportunita’ di ampliare il banning dei link verso risorse commerciali inserendo oltre a facebook anche twitter e altre piattaforme. Non viene raggiunto un consenso su un eventuale ampliamento. Viene anche proposta la rimozione del ban dei link di facebook, anche in questo caso non raggiungendo un consenso.

Il ban è cosa buona e giusta come pure il suo ampliamento. Fare la pubblicità a multinazionali commerciali è il male.

* istanze bloccate e silenziate, confronto sulla lista e metodo
* rapporti con istanze del fediverso verra pubblicata su git.lattuga.net la lista delle istanze bannate e silenziate. Si invita gli utenti a segnalare istanze fuori policy.

Bene rendere trasparenti i blocchi.. ban e censure varie. Per i troll forse sarebbe meglio condividere qualche sistema di misurazione del livello di rumore che provocano, visto che già ci sono i gattini :-)

Pericolo!

Sono convinto che, almeno fino a questo momento, il governo attuale è il più divertente degli ultimi anni.
Molto più divertente di quello del vecchietto che raccontava barzellette “sporche” ma che poi, politicamente, era decisamente scontato. Divertente nel senso che non sai mai, quando senti una dichiarazione, quando poi verrà smentita. Non sai mai se credono davvero a quello che dicono o fanno solo finta perché sono in TV o in Rete. Divertente nel senso che è composto da persone mediamente ignoranti e che non si vergognano di esserlo e di mostrarlo. Nel senso che sembrano farsi guidare dal “senso comune” piuttosto che dal “buon senso”. Persone che hanno sicuramente superato la paura prettamente borghese del “senso del ridicolo”.
Questo non vuol dire dimenticare che all’interno del governo ci sono persone pericolose intenzionate a fare politiche pericolose e lo stiamo vedendo con la questione migranti e lo vedremo, temo, anche in future occasioni. Questo non vuol dire che non sia necessario opporsi all’ondata oscurantista che accompagna l’azione di questo governo.
Il problema, adesso, è riuscire a contrastare il governo senza confondersi – nemmeno un attimo e neppure per errore – con la cosiddetta opposizione.

Pensierino della notte

Allo tsunami di chiacchiere prodotto sulla Rete dagli elettori dei partiti al governo, dai loro alleati all’opposizione e da tutto il resto degli amici dei politici si può rispondere in molti modi.

Quello che viene più immediato è ignorarli, visto che è impossibile non comunicare anche il silenzio sarebbe una degna risposta. Ma sarebbe una risposta decisamente elitaria, il razzismo intellettuale di chi non ha voglia di mischiarsi con degli analfabeti funzionali.

La seconda spinta potrebbe essere quella di intervenire direttamente e provare a portare degli argomenti razionali, dei ragionamenti non sconclusionati, delle considerazioni non dettate esclusivamente dall’apparato biliare o ricopiate dalla prima bufala incontrata in Rete. Ma è una fatica inutile, proprio come provare a fermare uno tsunami con un ombrello.

A volte invece viene la voglia di gettarsi nella mischia, magari facendosi forti di una ormai antica formazione alle flame wars di Usenet, su IRC o sulle Mailing-List quando ancora il web non esisteva. Ma anche questo può essere tempo perso, che rischia di regalare solo qualche raro momento di spasso e poco di più.

Resta sempre in piedi l’opzione di abbandonare del tutto certi “luoghi virtuali”, una sorta di eremitaggio elettronico ma, per quanto uno apprezzi la solitudine, significherebbe ammettere definitivamente la sconfitta. Si potrebbe, infine, frequentare esclusivamente le comunità che più sono vicine al proprio sentire ma, limitandosi a queste, si cadrebbe direttamente nella sindrome da riserva indiana.

Una sana reazione allo stato delle cose potrebbe essere quella di reagire allo tsunami non individualmente ma organizzandosi. Il difficile è capire in che modo e, soprattutto, se ci sono abbastanza mani e intelligenze disposte a mettersi in gioco.