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Sparare nel mucchio

Nel caso fosse sfuggito a qualcuno, c’è stata una brillante operazione di polizia contro A/I, con il sequestro e la copia dei dischi di un server ospitato in Norvegia.

Ma cosa cercavano poi?
Un log? Ma lo sanno tutti (o quasi) che sui server di A/I di log che registrino le attività degli utenti non ce ne sono.
Un particolare messaggio di posta o una intera casella postale? Anche in questo caso lo sanno quasi tutti che le caselle sono crittate e che quindi non è detto che si riesca a leggerle in tempi umani.
Oppure è stato solo un sistema per controllare cosa c’è e cosa non c’è dentro un server di A/I? Magari un modo per aggiornare le informazioni rubate dal server ospitato da Aruba?

Sicuramente è stata una intimidazione diretta verso tutti coloro che usano i servizi che da anni vengono messi gratuitamente a loro disposizione ed è per questa ragione che occorre sollevare il massimo di clamore possibile su questa vicenda e per fare in modo che questo ennesimo attacco alla libertà di comunicazione fallisca miseramente i suoi scopi.

Cercavi giustizia… ma trovasti la RAI

Lunedì e martedì prossimo dovrebbe andare in onda la fiction (mai termine fu più adatto) sulla storia della presunta e probabilmente inesistente amicizia fra Sante Pollastri e Costante Girardengo. Quella ri-scoperta dal noto pezzo cantato da De Gregori e scritto da suo fratello.
Lo scemeggiato, stando a quello che si legge, è praticamente tutta una invenzione nel più classico stile degli sceneggiatori nazional-popolari.
Molto meglio la relativa voce della Wikipedia e la canzone.

Perquisito l’ISP di Pirate Bay e di Wikileaks

Riassunto velocemente dal sito di “Le Monde”:

La polizia svedese ha effettuato una perquisizione nei locali dell’ISP svedese PRQ. Un ISP “militante” che difende una concezione radicale della libertà di espressione e che ospita i server di Pirate Bay, di Wikileaks e di siti che difendono la pedofilia.

Secondo le prime informazioni dei media svedesi la perquisizione è dovuta ad una inchiesta delle polizia belga sul download illegale di file partita due anni orsono. Lo scopo è quello di scoprire chi mette per primo on-line i video di film registrati nei cinema o prima che escano nelle sale.

Ci sono state anche altre perquisizioni in Olanda ed Ungheria. Non è stato effettuato alcun arresto.

Articolo originale qui.

Aggiornamento

Secondo un comunicato dell’ISP svedese, la polizia si è soltanto limitata a chiedere i log delle connessioni, che PRQ non conserva.