La cosa più squallida è che si permettano il richiamo all’articolo 21 della Costituzione:
Art. 21.
Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.[…]
per varare una legge che darebbe un ulteriore giro di vite al sistema dell’informazione da sempre nelle mani di una ristretta cerchia di potentati economici e politici.
Il 12 ottobre scorso, il Consiglio dei Ministri, ha approvato un Disegno di Legge presentato lo scorso 3 agosto intitolato “Nuova disciplina dell’editoria e delega al Governo per l’emanazione di un testo unico sul riordino della legislazione nel settore editoriale (disegno di legge 3 agosto 2007)”.