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Indymedia in Italia. Pseudo biografia

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Una pseudo biografia

Riassumere la storia del nodo italiano di Indymedia, in occasione del ventesimo anniversario dalla “fondazione”, è complicato. Sia perché le tracce che restano di quel lungo percorso testimoniano solo in minima parte la sua storia, sia perché ancora oggi citare “italy.indimedia.org” in alcuni ambiti sollecita i ricordi di chi ha partecipato e mette in luce le lacune di chi ha vissuto quella storia solo marginalmente. Ma è complicato soprattutto perché Indymedia in Italia non ha vissuto solo una vita ma molte e quindi questa è necessariamente una pseudo biografia.

Nel testo che segue verrà usato (((I))) per fare riferimento al sito indymedia.org e al network globale e (((i))) per il sito e il nodo locale italy.indymedia.org

Una versione molto più breve e senza la parte documentale è stata pubblicata su “Umanità Nova” n.22 del 21/06/2020.

Si sono omessi nomi e nick, anche se la quasi totalità dei documenti presenti sono stati pubblicati in Rete, in quanto non si è chiesta l’autorizzazione ai loro sconosciuti proprietari :-)

Vista la lunghezza il tutto è stato diviso in diverse parti che verranno pubblicate un po’ alla volta, probabilmente in seguito verranno aggiunti altri documenti e fatte le eventuali correzioni.

Gli insulti vanno indirizzati a: pepsy@anche.no

Pubblicati:

  1. Italy prima di italy
  2. Andare a Genova passando per Napoli
  3. Genova. Il battesimo del fuoco
  4. Il villaggio indyano
  5. Tutti vs italy.indymedia.org
  6. Signore e signori, si chiude
  7. La “balcanizzazione”
  8. Indymedia in Italia…

 

 

Memorie dal cyberspazio

Tra le cose che vale la pena di ricordare dei primi anni di Internet ci metto anche “Beyond Cyberpunk”, una autoproduzione di quella che allora era poco più che una fanzine underground. Rilasciato nel 1991, il pacchetto consisteva in uno “stack”, che girava solo su Mac, creato con un programma chiamato “Hypercard”, un fumetto con protagonista Kata Sutra, un paio di T-shirt e degli adesivi della grandezza di un francobollo che somigliavano a qualcosa d’altro.
Rimando alla Wikipedia e ai motori di ricerca per gli approfondimenti.
Qui ci metto il fumetto.

BCP-Beyond Cyberpunk-Copertina

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Ennio Carbone ci ha lasciato, tanto

Ennio ha fatto parte di quella “sporca dozzina” che nei primi anni ’80 fondò l’Organizzazione Anarco-Comunista Napoletana (OACN). Era al primo anno di Medicina ma, nonostante la pesantezza dello studio, ha partecipato in prima persona a tutte le iniziative e non so proprio come riuscisse a trovare il tempo anche per la socialità, che in quegli anni era a base di cene improvvisate in case ospitali, concerti underground, vagabondaggi notturni e spericolati zig-zag con la sua Renault 4.

Il suo è stato un anarchismo mai dogmatico, sempre allegro, possibilista e lungimirante. Fu lui a organizzare le riunioni nelle quali un informatico, suo compagno di liceo, venne a spiegarci cos’erano i Personal Computer e come e perché avrebbero cambiato tutto.

Vacanze estive, capodanni in giro per l’Italia e iniziative politiche ci hanno tenuto in contatto lungo più di 40 anni, anche quando il suo lavoro e il mio hanno messo tra le nostre vite troppi chilometri di distanza e poco tempo per frequentarci come in passato. Molti i ricordi e troppo il dolore per raccontare le innumerevoli “storie” personali e politiche vissute insieme, l’ultima delle quali quando accompagnammo i figli a Lucca Comics, con lui travestito da Corto Maltese.

Lo scorso novembre è comparso su mastodon.bida.im e il suo ultimo messaggio è stato: “Fratello confermo anche qui pluvia non finir y tengo da mangiar hasta Catanzaro: mierda. besos”.

Baci, fratello.

Peppe ‘o psicologo

Vedi anche