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Recensioni di cadaveri dell’informazione

Mi si è bruciato il neurone

Leggo il titolo. Mi interessa.

dal sito webNell’articolo non ci sono link al manuale. Mi salta agli occhi una frase, un po’ abusata ma sempre valida:

il collaboratore di Repubblica ci ricorda che ‘quando non paghi qualcosa il prodotto sei tu'”.

Sono d’accordo con l’affermazione e quindi provo a cercare questo manuale (quello pubblicizzato) da scaricare, gratis.

Il primo tentativo mi indirizza al sito dell’autore, dove trovo lo stesso articolo di prima e ancora nessun link al manuale (sempre quello di prima). Una vera disdetta!

Al secondo atterro sul sito dell’editore, leggo e c’è qualcosa che non mi torna, perché il suddetto, benedetto, manualetto (sempre lo stesso) lo vendono a 20 euri:scheda manuale

Il motore di ricerca si deve essere sbagliato.

Al terzo tentativo finisco su una pagina dove, finalmente trovo conferma che il manualetto (si, sempre quello di cui sopra) è gratis e ci sono anche le istruzioni per scaricarlo. Evviva!

Ma scopro che per entrare gratuitamente in possesso dell’agognato manuale (esattamente lo stesso di prima) dovrei fotografare un codice QR e inviarlo con “Whatsapp” a un account “business” (WOW!) che poi mi manderà il link per scaricarlo.

Noto anche che il banner in fondo alla pagina mi avverte che su quel sito usano cookie di profilazione di terze parti (urgh!). Mi chiedo cosa ci sia scritto a questo proposito sull’ormai mitico manuale e sono sempre più ansioso di leggerlo.

Che fare?

Per fortuna scorgo una farse che sembra promettere bene: oppure puoi scaricare il libro all’indirizzo” ci clicco sopra speranzoso e mi compare una roba del genere:

come scaricare un manualeA sinistra ci sono le stesse istruzioni della pagina dalla quale provengo, evidentemente hanno capito che ho solo un neurone. A destra, finalmente, la sospirata alternativa che consiste in un form da riempire con i miei dati.

I miei dati?

Per scaricare un manuale sulla difesa dai predatori dei dati personali devo fornire dati personali?

Il mio unico neurone va in loop, si surriscalda e dopo qualche secondo si brucia.
Adesso ormai sono troppo stupido per questo genere di cose e mi farò spedire il manuale (si, si, proprio quello) da Aldo B.

Nota Bene
La ricerca del manuale (si, si, sempre quello, il solito) è avvenuta tra il 13 e il 14 ottobre del 2019.

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Ho letto un terno secco

Le ferie forzate sono un buon momento per sessioni di lettura estrema, di quelle che coprono bene il tempo tra l’attività di binge-watching e qualche uscita serale strategica. Per caso o per fortuna ho appena finito di leggere una infilata di tre libri tre che meritano tutti una segnalazione, anche breve. Praticamente come prendere un terno secco al lotto. Non sono libri nuovissimi e nemmeno troppo vecchi ma il fatto che li abbia lenti in fila e che mi siano piaciuti, più o meno allo stesso modo, me li farà ricordare a lungo.

Jared Diamond, Armi acciaio e malattie. Breve storia del mondo negli ultimi tredicimila anni, Einaudi 2006
Come condensare 13 mila anni in poche centinaia di pagine. Storia ma soprattutto preistoria del mondo e dei suoi abitanti. Risponde a una serie di domande di base sul perché di certi avvenimenti suggerendo ipotesi interessanti e, talvolta, in contrasto con il senso comune. Agricoltura, allevamento, scrittura, guerra, migrazioni e malattie, tutto quello che c’è da sapere per una conoscenza di base del mondo. Una volta tanto il testo non è centrato sull’Europa o sull’Occidente. Scritto in modo comprensibile e con un ricco apparato bibliografico.

Alex Butterworth, Il mondo che non fu mai. Una storia vera di sognatori, cospiratori, anarchici e agenti segreti, Einaudi 2011
Si tratta di una ricostruzione letteraria del milieu politico europero dalla Comune di Parigi alla Rivoluzione di ottobre. Protagonisti assoluti sono i cosiddetti populisti (nel senso originario e corretto del termine) le cui storie sono raccontate anche attraverso l’aiuto di documenti delle polizie politiche del tempo. Vi compaiono, nel ruolo di comprimari, anche gli anarchci protagonisti della stagione della “propaganda del fatto”. Scritto in modo da alleggerire in modo significativo la relativa pesantezza dell’argomento, Ha anche un minuscolo apparato iconografico.

Paco Ignacio Taibo II, Que sean fuego las estrellas. Barcelona (1917-1923), una historia narrativa de sindicalistas y pistoleros, Planeta 2015
Non credo che esista ancora in traduzione italiana. Non è il primo libro che si occupa dell’argomento e non è un libro storico nel senso classico. Ma solo uno scrittore poteva raccontare gli avvenimenti, quasi quotidiani, di sei anni nei quali il conflitto sociale a Barcelona ha assunto caratteristiche che non si erano mai verificate prima e che non si sono mai più riscontrate nella storia. Leggendolo si riesca a inquadrare la storia della Guerra civile spagnola sotto un profilo che spesso si perde quando si leggono i libri dedicati principalmente a questo avvenimento. L’apparato di note, arricchito da illustrazioni, non è stato stampato nel testo ma è disponibile (gratis) sul sito dell’editore.

Giornalismo fantascientifico

I giornalisti leggono troppa fantascienza, anche quando traducono da altri giornali. Un proiettile può sicuramente entrare, uscire e rientrare (per esempio colpisce un arto, lo trapassa, esce e colpisce il corpo) ma che questo possa avvenire “più volte” è davvero poco credibile.

la repubblica 2014-08-19 at 01.39.43