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Recensioni di cadaveri dell’informazione

Ho letto un terno secco

Le ferie forzate sono un buon momento per sessioni di lettura estrema, di quelle che coprono bene il tempo tra l’attività di binge-watching e qualche uscita serale strategica. Per caso o per fortuna ho appena finito di leggere una infilata di tre libri tre che meritano tutti una segnalazione, anche breve. Praticamente come prendere un terno secco al lotto. Non sono libri nuovissimi e nemmeno troppo vecchi ma il fatto che li abbia lenti in fila e che mi siano piaciuti, più o meno allo stesso modo, me li farà ricordare a lungo.

Jared Diamond, Armi acciaio e malattie. Breve storia del mondo negli ultimi tredicimila anni, Einaudi 2006
Come condensare 13 mila anni in poche centinaia di pagine. Storia ma soprattutto preistoria del mondo e dei suoi abitanti. Risponde a una serie di domande di base sul perché di certi avvenimenti suggerendo ipotesi interessanti e, talvolta, in contrasto con il senso comune. Agricoltura, allevamento, scrittura, guerra, migrazioni e malattie, tutto quello che c’è da sapere per una conoscenza di base del mondo. Una volta tanto il testo non è centrato sull’Europa o sull’Occidente. Scritto in modo comprensibile e con un ricco apparato bibliografico.

Alex Butterworth, Il mondo che non fu mai. Una storia vera di sognatori, cospiratori, anarchici e agenti segreti, Einaudi 2011
Si tratta di una ricostruzione letteraria del milieu politico europero dalla Comune di Parigi alla Rivoluzione di ottobre. Protagonisti assoluti sono i cosiddetti populisti (nel senso originario e corretto del termine) le cui storie sono raccontate anche attraverso l’aiuto di documenti delle polizie politiche del tempo. Vi compaiono, nel ruolo di comprimari, anche gli anarchci protagonisti della stagione della “propaganda del fatto”. Scritto in modo da alleggerire in modo significativo la relativa pesantezza dell’argomento, Ha anche un minuscolo apparato iconografico.

Paco Ignacio Taibo II, Que sean fuego las estrellas. Barcelona (1917-1923), una historia narrativa de sindicalistas y pistoleros, Planeta 2015
Non credo che esista ancora in traduzione italiana. Non è il primo libro che si occupa dell’argomento e non è un libro storico nel senso classico. Ma solo uno scrittore poteva raccontare gli avvenimenti, quasi quotidiani, di sei anni nei quali il conflitto sociale a Barcelona ha assunto caratteristiche che non si erano mai verificate prima e che non si sono mai più riscontrate nella storia. Leggendolo si riesca a inquadrare la storia della Guerra civile spagnola sotto un profilo che spesso si perde quando si leggono i libri dedicati principalmente a questo avvenimento. L’apparato di note, arricchito da illustrazioni, non è stato stampato nel testo ma è disponibile (gratis) sul sito dell’editore.

Giornalismo fantascientifico

I giornalisti leggono troppa fantascienza, anche quando traducono da altri giornali. Un proiettile può sicuramente entrare, uscire e rientrare (per esempio colpisce un arto, lo trapassa, esce e colpisce il corpo) ma che questo possa avvenire “più volte” è davvero poco credibile.

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Disinformazione al quadrato

A gennaio 2014 era stata pubblicata da tutti i media la storia del dittatore Nord Coreano che fa sbranare lo zio (e magari anche tutta la di lui famiglia) dai cani. Titoli, articoli commenti e poi… smentite. Si trattava di un “malinteso”, qualcuno che aveva preso per vero un articolo satirico. Cose che capitano? No.
Storie del genere sono frutto del costante lavoro degli uffici di disinformazione, un classico e neppure tanto originale, anzi piuttosto datato come metodo di guerra psicologica.
La cosa divertente, in questi casi, è che c’è sempre chi esagera.

A questo link, se ancora non lo hanno fatto sparire,

http://www.repubblica.it/esteri/2014/04/20/foto/kim_jong-un_le_foto_sono_sempre_un_mistero-84071029/1/?ref=HRESS-1#1

un bell’esempio, proveniente da (afp) che, salvo errori, dovrebbe essere “Agence France-Presse”, agenzia di stampa francese.

L’autore della didascalia ci spiega come il dittatore coerano venga fotografato ma senza che alle immagini sia messa una qualsiasi didascalia che precisi data, luogo e occorrenza della foto.

Per far capire all’incolto lettore quanto cattivo sia il suddetto dittatore, il prode giornalista (?) scrive testualmente che il dittarore coreano “Alcuni mesi fa ha decretato la morte di uno zio facendolo divorare dai leoni.”

Quando un cialtrone al soldo della disinformazione, accusa un dittatore di fare disinformazione, si produce una disinformazione al quadrato.

Nel caso gli addetti alla disinformazione del web di “la Repubblica” abbiano modificato la didascalia, eccola qui sotto in tutto il suo splendore.

web_repubblica 20140420at13.51.37

 

 

Aggiornamento (21/04/2014): la didascalia è stata cambiata, adesso lo zio è stato fatto divorare dai cani. Evidentemente anche per gli addetti alla disiformazione i leoni erano davvero troppo.