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Fissazioni motivate o meno

Scritte sul muro 2

Ho scritto su una scritta qui e ripassando nei pressi ho notato che qualcosa è cambiato, adesso (diciamo fino a qualche giorno fa) la scritta è così

scritta sul muroin altre parole qualcuno o qualcuna si è preso la briga di cancellare la parola “Hamas” mettendoci anche un certo impegno, forse non abbastanza visibile nella foto.

La domanda sorge spontanea: l’ha fatto un simpatizzante o una simpatizzante di Hamas?
In realtà la cosa me ne importa davvero poco, in ogni caso si tratta di una persona che non ha gli strumenti storico-critici adeguati per capire la questione. O ha delle idee assai diverse dalle mie.

Oltre a quello che ho già scritto nel post precedente sarebbe interessante, anche se un poco ozioso, chiedersi perché la questione israelo-palestinese è stata (oggi) tanto divisiva all’interno dei gruppi. collettivi, movimenti come invece non era stata ai tempi dei tempi? Intendo dire dalla “Guerra dei 6 giorni” in avanti. Cosa è cambiato?

Chi non va non vede, chi non prova non crede

Gli strumenti della CMC [1] sono, gira che ti rigira, gli stessi da sempre. Possono cambiare nome, migliorare il proprio aspetto grafico, aggiungere sempre nuove funzionalità (raramente utili) e godere di più o meno brevi momenti di gloria per poi finire nel dimenticatoio. Questi strumenti hanno però tutti una cosa in comune: sono inadatti, a livelli diversi, alle discussioni. Per discussioni intendo quegli scambi verbali (e non) che avvengono tra le persone che vogliono confrontare le loro opinioni su qualche argomento. All’interno della pletora degli strumenti della CMC ce ne sono chiaramente di più adatti e di meno adatti alle discussioni ma, alla fine, nessuno è veramente e completamente adatto. Bisogna farsene una ragione.

Il principale motivo, che risiede solo in parte nel funzionamento degli strumenti della CMC, è che non è umanamente possibile discutere quando i partecipanti alla discussione sono più di un certo numero [2]. Come del resto avviene, da sempre, anche nella vita reale. Un secondo, ma altrettanto importante, motivo è che ad usare gli strumenti della CMC sono degli esseri umani, anche se a volta viene qualche dubbio, e cioè persone che hanno idiosincrasie, caratteri e personalità non sempre adatti o compatibili con le regole che si dovrebbero seguire in una discussione fatta attraverso la CMC [3]. Per fortuna o sfortuna non tutte le persone sono educate, dedite all’ascetismo o rigide osservanti delle regole della netiquette.

Frame da una serie TV con un uomo e una donna non giovani la donna dice: "Millennials. Get a job".La CMC è invece molto più adatta per diffondere informazioni a prescindere dalla loro utilità e/o dalla loro veridicità. Per informazioni intendo avvisi, notizie, segnalazioni e altri contenuti di interesse collettivo. La CMC è ancora più utile per autopromozione personale, quella nella quale anche se si fa finta di discutere con le persone in realtà si persegue principalmente lo scopo di promuovere la propria persona ai fini di una scalata sociale o delle merci che si vendono.

In quest’ultimo caso le cose funzionano molto meglio. Anche una singola persona può produrre un flusso di comunicazione che potenzialmente può raggiungere chiunque e ha l’enorme vantaggio di non dover necessariamente discutere e quindi confrontarsi con altre persone. E qui non credo che ci sia bisogno di fare esempi.

In alcuni casi, in passato, ci sono stati gruppi di persone che hanno direttamente prodotto e/o facilitato la diffusione di flussi di comunicazione destinati alla collettività [4] ma anche queste non sono riuscite comunque a superare l’ostacolo delle discussioni tra le persone.

A questo punto cala, sulle persone sensibili, una certa tristezza in quanto sarebbe davvero cosa buona e giusta poter usare alcuni [5] strumenti della CMC per discutere. Perché discutere è bello, utile e produce (in alcuni casi) un arricchimento personale e collettivo. Purtroppo non sempre si tiene in dovuto conto una delle tante cose importanti riguardo alla CMC, ovvero che provare a smentire quello che è stato scritto qui sopra è fin troppo facile in quanto ci sono molti strumenti che possono essere usati per creare un ambiente (virtuale) dove discutere. Spesso anche gratis o con spese sostenibili.

Come ricorda il titolo in cima: “Chi non va non vede, chi non prova non crede”.

Pepsy
(Stuzzicato nottetempo da una serie di “toot” su mastodon.bida.im)

 

NOTE

[1] COM, Comunicazione Mediata da Computer.

[2] In alcuni casi il “piccolo numero” si riduce a 3-4 persone, in altri possono essere anche di più ma a mia memoria ricordo solo rare eccezioni a questa regola e si trattava, sempre, di setting particolari.

[3] Qui il discorso si allungherebbe ulteriormente e quindi lo evito di proposito.

[4] Cito “Indymedia” perché conosco l’agomento.

[5] Solo alcuni, atri andrebbero evitati come la scabbia.

 

Scritte sul muro

Se non ricordo proprio male, in un’altra epoca, su un numero di una strana rivista – della quale consiglio la lettura – che si chiamava “Ca Balà”, comparve un breve articolo nel quale si davano suggerimenti su come modificare le scritte fasciste fatte sui muri. Per cui il disegno di un’ascia bipenne sotto alla quale c’era la sigla O.N. (“Ordine Nuovo”) poteva essere trasformato con poco sforzo in NONNO e l’ascia diventare la faccia di un vecchio.

L’altro giorno mi è venuto in mente quel vecchio articolo imbattendomi in questa immagine.

scritta sul muroA giudicare dal cambiamento di colore e dal tipo diverso di grafia sembra proprio che alla scritta “PALESTINA LIBERA” sia stata aggiunta successivamente la scritta “DA HAMAS” con la lettera “s” finale rappresentata da una svastica.
Ho pensato che, forse, chi ha fatto questa modifica non deve essere contro il diritto della popolazione palestinese a essere libera, in caso contrario avrebbe semplicemente cancellato la scritta iniziale, ma ha preferito aggiungere che questa libertà deve prevedere la sparizione di Hamas, considerata (vista la svastica) una organizzazione nazista e quindi il male assoluto per definizione.

Inutile ricordare che quella di lanciarsi accuse del genere è ormai una sorta di sport da adolescenti fuori tempo massimo e riguarda non solo quello che accade in Palestina ma anche in Ucraina e chiunque segua un minimo queste due vicende ne dovrebbe essere perfettamente cosciente.

Se, in linea di principio, si potrebbe concordare che sarebbe meglio che Hamas sparisse dalla Palestina nella realtà, quella concreta e non quella degli slogan, questo obiettivo è esattamente quello che viene portato avanti (almeno secondo la propaganda) dall’Esercito Israeliano per conto del suo Governo. Peccato che per raggiungere questo (inutile) obiettivo vengano uccise quotidianamente anche persone che non hanno nulla a che fare con Hamas: tra le 10 e le 20 persone per ogni militante eliminato a meno che non si tratti di ammazzare qualcuno più in alto nella gerarchia militare, caso nel quale le persone che vengono uccise possono essere anche di più.

Mi sono chiesto se chi ha fatto quell’aggiunta alla scritta abbia riflettuto sul fatto che con quella modifica ha giustificato il massacro di una popolazione e se questo non sia in contraddizione con il fatto che ha lasciato la scritta “PALESTINA LIBERA”. O magari mi sbaglio e a quella persona della libertà della Palestina importa davvero poco per cui l’importante è eliminare Hamas e quindi, per come sta andando avanti, rischiare di sterminare l’intera popolzione palestinese. Oppure, più banalmente, è una persona che non ha gli strumenti per provare a comprendere quello che sta accadendo a Gaza.

scritta sul muro modificata

Se avessi avuto con me un pennarello abbastanza grande mi sarebbe piaciuto, ricordando quel vecchio numero di “Ca Balà” citato all’inizio, fare anch’io una ulteriore aggiunta senza cancellare quanto già stato scritto. Cosa che provo a fare, digitalmente, qui sotto.

Spero non ci sia bisogno di spiegazioni.