I nostri primi 40 anni

Tempo di anniversari, ricorrenze pesanti come quella della Strage di Stato hanno riportato in piazza una storia che molti vorrebbero sepolta per sempre, sotto una coltre di qualunquismo che accomuna tutto lo spettro della politica istituzionale italiana. Una storia nella quale si dimenticano le cose che si vogliono dimenticare e si scoprono nuove piste laddove la strada segnata dal 1969 è una sola, quella che molti avevano ben chiara già nei primi giorni dopo le bombe.

alt

A Firenze, oggi, un corteo (meno di quanto vorremmo e più di quanto vorreste…) ha ricordato a chi era in giro per turismo o per lo shopping delle feste quello che è accaduto, 40 (lunghi) anni fa: le bombe, i morti, la caccia all’anarchico, l’omicidio di Giuseppe Pinelli.

alt

Per fortuna, o per caso, o perché così deve essere, molti dei partecipanti al corteo nel 1969 non erano ancora nati.

alt

Altri invece ricordavano sorridendo altri cortei, altre piazze, altri slogan, altri scontri, altri incontri.
Non un passaggio di testimone, ma la dimostrazione che, nonostante tutto, esiste ancora un filo che collega il dicembre 1969 al dicembre 2009, un lungo e resistente filo che stasera si è allungato tra le strade di una città ricca di storia.
Proprio come noi.

alt

Aguzzate la vista!

Adesso un bel quiz per tutti gli appassionati… aguzzate la vista.

Nella prima foto l’unica Lamborghini della Polizia in tutto il suo splendore:

Lamborghini Polizia 2008

Nella seconda foto l’unica Lamborghini della Polizia ancora più splendida:

Lamborghini Polizia 2009

Osservate attentamente le due foto. Siete in grado di scoprire la piccola differenza, a parte l’estetica della seconda che è molto migliore della prima?

No? La soluzione, come in tutti i quiz degni di questo nome è in fondo alla pagina.

la soluzione

Cinema. L’uomo che fissa le capre

Ci sono film che, fin dal trailer, sono facilmente prevedibili e “L’uomo che fissa le capre” (2009, regia di Grant Heslov) è uno di questi. Ci vuole davvero poco a indovinarne la trama: un giornalista che scopre per caso la storia di un reparto segreto dell’esercito statunitense che si allena per usare poteri paranormali in guerra. E la recensione potrebbe anche finire a questo punto. Solo che, nei 90 minuti di una leggera commedia hollywoodiana, ci sono alcune cose interessanti che vale la pena di segnalare.
Una caratteristica fondante della cultura statunitense è la passione/ossessione per i complotti, ampiamente sfruttata sia dalla cultura mainstream che da quella alternativa. E nel film si vede come anche un movimento, apparentemente innocuo, tipo quello della “new age” si possa facilmente trasformare in uno strumento bellico. O come il pacifico mantra “sesso, droga & rock and roll” venga riciclato in un training per super-soldati, condito da tutti i luoghi comuni più reazionari, come la storia di una incauta assunzione di LSD che conduce al suicidio.
Il film mostra anche l’evoluzione di un settore come quello di alcune tecniche di guerra non convenzionale: il passaggio dagli esperimenti sulle percezioni extrasensoriali, all’uso delle nuove tecnologie alle armi cosiddette “non letali”. Anche se l’esistenza di servizi militari dedicati alla “guerra psicologica” non è certo un mistero o una novità, sebbene sullo schermo vengono presentati come un gruppo di burloni dedito a giocare ancora oggi con i messaggi subliminali come negli anni ‘50.
Il film prende spunto da un libro, uscito nel 2004, nel quale viene tracciata l’evoluzione delle attività segrete dell’esercito statunitense a partire dagli anni ‘70 e di come esse siano collegate alla attuale “guerra al terrorismo”. Nel testo si tratta sia delle tecniche psicologiche usate per interrogare i prigionieri iracheni che del ruolo avuto dall’esercito nel suicidio della setta “Heaven’s Gate” (1997). Il tutto prendendo spunto da una storia vera, quella di un tenente colonnello americano che, dopo l’esperienza nella guerra in Vietnam, aveva proposto la costituzione di un battaglione speciale basato sui principi della “new age”.
Ed è proprio questa miscela tra vero e inverosimile, tipico della propaganda di guerra e del complottismo, che descrive meglio il film. Un insieme di informazioni, di storie, di collegamenti a fatti reali (il rapimento Dozier) o inventati (i cavalieri Jedi), nei quali è facile perdersi, basti vedere la quantità di materiali presenti su Internet su questo specifico argomento. Una mistura che potrebbe rendere più digeribili eserciti e guerre, e trasformare i manipolatori dell’informazione in simpatici “sballati”. E forse non è un caso che il protagonista del film si chiama Lyn Cassady, nome che ricorda Neal Cassady uno dei mitici “Merry Pranksters”, eroi della psichedelia on-the-road degli anni ‘60.
E guarda caso il nome dato alla speciale unità paranormale è “First Earth Battalion” (nel film è stato cambiato in “New Earth Army”) che rimanda direttamente a “Earth First”, il più noto dei gruppi ecologisti radicali attivi negli USA e considerati dalle autorità dei pericolosi terroristi.

Pepsy

[da “Umanità Nova” n.41 del 22/11/09]