Lassù nel Montana…

Tutte le volte che sento o leggo la parola “Montana” mi viene immediatamente in mente una vecchia pubblicità televisiva il cui spot iniziava appunto con una canzoncina che faceva così: “Laggiù nel Montana / tra mandrie e cowboy / c’è sempre qualcuno / di troppo tra noi…”.

Lo spot si trova facilmente in Rete e quindi non mi dilungo oltre, aggiungo solo che – non essendo mai stato nel Montana – mi ero fatto l’idea che fosse un posto ancora selvaggio anche grazie alle storie della pubblicità e alla scoperta che un altro mito dell’infanzia, il Parco di Yellowstone, fosse proprio collocato da quelle parti. Fine della distrazione iniziale.

La scorsa settimana i legislatori del Montana hanno approvato una proposta di legge (qui il testo) con la quale si rende illecito consentire agli abitanti di quello stato la possibilità di scaricare una nota applicazione chiamata “TikTok”. Già recentemente era già stato vietato ai dipendenti pubblici del Montana di installare la suddetta app sui cellulari di servizio. La legge, approvata, adesso deve essere firmata dal Governatore per diventare applicabile.

Ci sono alcune cose nel testo di legge che mostrano alcuni aspetti della società statunitense, o almeno di quella del Montana, interessanti:

– la legge non vieta di installare l’applicazione o di usarla, per cui chi la usa e/o l’ha già installata non ha di che preoccuparsi;

– la legge non vieta nemmeno ai Provider di bloccare l’uso dell’applicazione per chi si trova nei confini dello stato;

– la legge vieta solo ai fornitori di contenuti di mettere a disposizione per chi si trova nei confini dello stato un link per scaricare il programma;

– chi viola la legge incorrerà in una multa di 10 mila dollari in prima istanza e altri 10 mila per ogni giorno successivo nel caso la violazione prosegua.

La decisione, come chiaramente espresso nei preliminari del testo di legge, è stata presa per difendere la privacy dei cittadini del Montana dallo spionaggio a favore del Partito Comunista Cinese al quale (come è noto) vengono inviati i dati carpiti subdolamente dall’applicazione:

“TikTok’s stealing of information and data from users and its ability to share that data with the Chinese Communist Party unacceptably infringes on Montana’s right to privacy;

Anche leggendo il testo della legge non è molto chiaro come sarà possibile applicarla, dal prossimo 1 gennaio 2024.

Quello descritto è uno dei, ormai, tantissimi esempi di come ancora ci siano (e non solo “laggiù nel Montana…”) legislatori e politici che non hanno ben compreso come funziona la Rete e continuano a rapportarsi in modo completamente ridicolo e inadeguato a problemi anche seri, come per esempio il fatto che (praticamente) tutte le applicazioni archiviano dati personali più o meno a insaputa delle persone che le usano.

Già nei primi mesi di quest’anno si sono diffuse notizie sul divieto, imposto da alcuni governi dell’Unione Europea, di usare il programma in questione sui telefonini di servizio dei dipendenti pubblici e, naturalmente, anche in Italia sono circolate voci su un possibile divieto.

Bisogna solo sperare che i politici nostrani non vengano a conoscenza della legge del Montana in quanto ci sarebbe sicuramente qualcun* che proporrebbe di adottarla anche qui.