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Simboli orgogliosi

Sabato 7 settembre ero a Lucca a fare foto al “Toscana Pride”. Più che le facce mi piace fotografare striscioni, cartelli, bandiere e simboli vari. Di seguito qualcuna delle foto e qualche riga di commento.
striscione Lo striscione dell’Unione deli Atei e degli Agnostici Razionalisti non lascia adito a dubbi, forse qualcun* non sa o non si ricorda che “Il paradiso può attendere” (Heaven Can Wait) è il titolo di un film del 1978 quando molt* dei partecipanti al Pride non erano ancora nati. Il messaggio comunque è chiaro e forte.

cartello

 

Forse il cartello più stravagante che ho visto è quello con su scritto “Casa Proud”. La provocazione è evidente anche se il ragionamento non è proprio chiaro. Credo che anche per questo sia stata aggiunta una coppia di bandiere “Antifa” e una casetta con una bandiera arcobaleno.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

striscioneContinuo ad avere problemi con questo slogan per la sua estrema ambiguità e per il fatto che è usato sia da sostenitori dello Stato di Israere che da sostenitori della causa palestinese. Come ho già scritto su questo blog preferisco di gran lunga “From the river to the sea all people must be free” che sicuramente è un pessimo inglese ma altrettanto sicuramente non si presta ad ambiguità. Pazienza.

bandiera

 

Non mi sembra di aver visto uno striscione “ufficiale” ma c’era questa bandiera solitaria dell’Ordine degli Psicologi. E le psicologhe? Sarebbe pretendere troppo?

Analisi non ripetibili

Da molto tempo, quando devo provare a farmi un’idea di come sono andate le elezioni, prendo in considerazione solo i numeri dei voti e i risultati delle votazioni precedenti.

A me che il partito dei “nazisti dell’Illinois” abbia preso il 2,3% mi interessa poco, mi interessa molto di più sapere a quanti voti corrisponde quella percentuale. Questo mi permette un confronto reale con i risultati precedenti, in questo modo capisco subito se i voti dati a quel partito sono aumentati, diminuiti o restati più o meno gli stessi.

In termini meno rozzi mi interessano più le persone che le percentuali, i seggi, le alleanze e tutta la pantomina democratico parlamentare.

Premesso questo, provo a fare qualche riflessione sul risultato delle recenti elezioni per il Parlamento Europeo, facendo un confronto con il precedente del 2019. I dati [*] sono ripresi dal sito ufficiale del Ministero degli Interni.

Il partito che ha ottenuto il maggior numero di voti è stato FdI che ne ha presi 6.722.221. Nel 2019 ne aveva presi 1.726.189. Da dove saranno spuntate 5 milioni di persone? Certamente non dal nulla e sicuramente nemmeno dall’area dell’astensionismo che oltretutto, rispetto al 2019, è aumentata. Continuando a leggere i numeri si può avere una risposta, abbastanza fondata, alla domanda.

Nel 2019 il partito che aveva ottenuto il maggior numero di voti era stato “Lega Salvini Premier” che ne aveva raccolto 9.175.208, lo stesso partito nel 2024 ha avuto invece 2.098.659. Dove saranno finiti quei 7 milioni di elettori/elettrici? Qualcuno sicuramente nell’area dell’astensionismo ma, probabilmente, una buona parte (una gran parte?) avranno dirottato il proprio voto su FDI.

Se si provano a sommare (alla buona…) i voti dei due partiti precedenti si ha un totale di 8.700.000 voti nel 2024 e di 10.900.000 nel 2019. Lo so che non ha sempre senso sommare cachi e meloni ma, sta di fatto, che tra il 2019 e il 2024 ci sono state 2.200.000 persone che non hanno votato più uno di quei due partiti.

Continuando con l’area governativa, il partito chiamato “Forza Italia” ha raccolto 2.242.265 nel 2024 e ne aveva ottenuti 2.351.673 nel 2019. Ha perso quindi poco meno di un centinaio di migliaia di voti il che, dal mio punto di vista, si può considerare che è “andato in pari”, o quasi.

Passiamo a dare un’occhiata fuori dell’area governativa.

Nel 2019 il M5S aveva preso 4.569.089 voti. Nel 2024 i voti sono stati invece 2.332.078. A occhio direi che si sono dimezzati, fate voi i conti precisi. Dal mio punto di vista direi che il M5S non ha ottenuto un grande successo, per usare un vieto eufemismo.

Passando al PD, questo partito ha avuto 5.631.827 nel 2024 mentre ne aveva avuti 6.089.853, ci sono stati quindi circa 500.000 voti in meno. Non si può certo parlare di una sconfitta epocale ma nemmeno di un “quasi” pareggio. Direi che ha perso, ma non troppo.

Se si escludono i partiti elencati sopra, tutto il restante teatrino è composto da partiti e partitini che hanno una velocità di mutazione che non consente di produrre dei ragionamenti seri e ponderati sulla ragione della loro esistenza. Ancor meno sui voti che raccolgono.

Come riflessione iniziale sulle elezioni europee del 2024 direi che il dato più rilevante rispetto al 2019 è quello che riguarda il fatto che è cambiato il partito più votato, anche se si tratta di un partito della stessa area politica di quello che aveva vinto nel 2019. Area politica che però, nel suo complesso, ha perso voti. Non è andata certo meglio all’area politica di “opposizione”: il principale partito ha perso voti e il secondo ha quasi dimezzato la sua forza.

A me però, piuttosto che perdermi dietro le idee di chi vota i partiti mi piacerebbe sapere che idee hanno le persone che si astengono che poi sono quelle che, indirettamente, influenzano anche loro i risultati delle elezioni.

[*] Al momento in cui scrivo i dati ufficiali definitivi per le elezioni del 2024 non sono ancora disponibili, mancano ancora circa 300 sezioni ma questo non modifica le mie riflessioni in modo sostanziale.