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Recensioni di cadaveri dell’informazione

Cartellonistica moderna

Qualcuno dei cartelli fotografati oggi al corteo di FFF a Pisa.

Avviso: i commenti potrebbero non piacere.

C’è qualcosa che mi perplime nell’ordine delle priorità.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il vecchio cuore hippie non muore mai.

 

 

 

 

 

Se ci sono 40 gradi col cavolo che mi bevo un alcolico.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

E, infatti (vedi sopra) qualcuno giustamente si lamenta.

 

 

 

 

 

 

 

Bucolico.

Cartello: "Go touch some grass & take care of it"

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ho fatto le superiori.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Questo non l’ho capito, giuro. Aggiornamento: mi fanno notare diverse persone che la scritta fa riferimento a una canzone, che non conosco, di un cantante, che non conosco e mi forniscono gentilmente un link per informarmi. Dopo 21 secondi di ascolto mi rendo conto di quanto ero più contento prima.

Perché i computer non domineranno (ancora) il mondo

Anche il prossimo governo farà dichiarazioni, più o meno roboanti, sulla necessità di digitalizzare il digitalizzabile e anche di più. Sull’importanza delle reti veloci, sulla diffusione delle tecnologie informatiche e, soprattutto, sulla transizione delle Amministrazioni Pubbliche verso… indovinala un po’? Il digitale, sempre quello.

Come tutti quelli che lo hanno preceduto il nuovo governo probabilmente lascerà intatto tutto il caos normativo sull’amministrazione digitale che nemmeno le ripetute e sempre più cervellotiche versioni del famigerato “CAD” (che non sta per ComputerAided Design/Drafting) ma per “Codice dell’Amministrazione Digitale” è mai riuscito a sbrogliare.

E, ci scommettiamo, che anche la prossima piattaforma on-line verrà presa d’assalto e crasherà senza che nessuno abbia lanciato un attacco DOS (“Denial-of-service” attack). Ma anche questa non è una notizia.

Il fatto è che, nonostante pochi lo facciano notare, le carenze che spesso vengono attribuite esclusivamente alle Amministrazioni Pubbliche sono invece una situazione molto più diffusa e che riguarda anche le società private e non solo quelle che hanno bilanci annuali da circolo ricreativo.

Un esempio, tratto da una esperienza personale.

Il mio SPID, la mitica identità elettronica, una delle tante identità elettroniche che è possibile avere visto che le norme lo prevedono (ho scritto già che sono caotiche?) è gestito da una società privata che – ovviamente – persegue fini di lucro.

Di passaggio noto che è alquanto bizzarro che la mia identità, che viene certificata dallo Stato, venga poi gestita da un soggetto privato, ma questo fa parte di quelle insondabili decisioni che sono invariabilmente generatrici di ulteriore, come dire… caos.

Il gestore dello SPID che uso (*) recentemente mi ha gentilmente avvisato che devo aggiornare i miei documenti perché la Carta di Identità che avevo usato per la registrazione è scaduta.

Se non lo avessi fatto già prima noterei che se a gestire la mia identità digitale fosse una struttura pubblica piuttosto che un privato non ci sarebbe bisgogno di nessun avvertimento in quanto chi gestirebbe lo SPID avrebbe direttamente accesso al mio documento di identità aggiornato, visto che viene rilasciato addirittura tramite un Ente Pubblico.

Mi preparo ad aggiornare il mio documento scansionando (sic!) una CIE, che sta per “Carta di Identità Elettronica” e non per “Centro di identificazione ed espulsione”, con tanto di CHIP, PIN, Codice a Barre e magari anche qualche altra cosa segreta della quale non sono a conoscenza.

Carico il file, in formato jpg, sul sito del gestore dello SPID e il giorno dopo ricevo questo e-mail.

Qualche giorno dopo, ricevo una seconda e-mail.

Peccato che non vengono fornite informazioni su cosa abbia causato gli “errori” in questione, rendendo difficile cercare una soluzione soprattutto per quelli come me che si sono persi il corso di telepatia e non hanno mai frequentato quello preveggenza.

Per la cronaca, ho provato (altre due volte) a completare la procedura di aggiornamento e il risultato è stato sempre lo stesso. Ho provato anche quella che sul sito di assistenza chiamano “chat”, che in realtà è un “bot” – no, non sono i “Buoni Ordinari del Tesoro” – di quelli che sanno rispondere solo ad una certa serie di domande pre-definite e che al loro confronto Eliza (Weizenbaum, 1966) è una AI che ha superato in scioltezza il Test di Turing.

Questa situazione però, invece che gettarmi nello sconforto mi crea invece un senso di contentezza in quanto, almeno per un altro bel po’ di tempo, i computer non domineranno il mondo e la digitalizzazione delle nostre esistenze provocherà più casino che altro e scusate se mi contento di così poco.

I computer non domineranno il mondo e la transizione al digitale non avverrà a breve, ma romperanno comunque le scatole, temo.

La prossima puntata sarà dedicata a un altro fornitore di identità, anche in questo caso (attenzione, spoiler!) non sono riuscito a venirne a capo…

 

 

(*) In realtà ho più di una identità SPID, ma questo è un altro discorso.

 

 

Rassegnarsi alla stampa?

Ore 02:36 (GMT) interno notte, solstizio d’inverno, 10,6 gradi all’esterno, praticamente se non fosse notte e se non piovesse si potrebbe uscire in camicia. Anche no. Meglio tenersi informati, comodamente seduti, su quello che succede intorno sfruttando la potenza della Rete.

Si dice che il governo bicolore abbia ri-messo mano alle norme sulle intercettazioni, tema spinoso e secolare incalzato sempre di più negli ultimi anni dalla tecnologia. Sembra che abbiano affrontato anche la rogna dei cosiddetti “trojan”, una parolina breve perché scrivere “programmi installati a tua insaputa sul tuo cellulare allo scopo di spiarti” è troppo lungo. Vediamo di capire cosa hanno combinato, visto che il testo ufficiale del Decreto non è ancora disponibile.

Passiamo velocemente in rassegna, in ordine casuale, i siti web di alcuni noti quotidiani:

Il Trojan
il Trojan, il software spia inserito a distanza nei cellulari, potrà essere usato per i delitti puniti oltre cinque anni e solo commessi dai pubblici ufficiali. Resta invariata la possibilità di utilizzarlo con le stesse regole che oggi valgono per le intercettazioni ambientali.”

Prima viene scritto che “il trojan” potrà essere usato per un certo tipo di delitti e solo se commessi da una particolare categoria di persone e poi che comunque potrà essere usato per tutto il resto seguendo le regole di una qualsiasi intercettazione ambientale.

“Il decreto disciplina inoltre in modo rigoroso l’uso del captatore elettronico, il cosiddetto Trojan: «la riforma Orlando – spiega ancora Giorgis – ha equiparato la disciplina dell’uso del trojan in luoghi pubblici a quella delle intercettazioni ambientali».”

“captatore elettronico” è decisamente una espressione molto più descrittiva rispetto al termine “trojan” che ha pure un suono decisamente volgare. Su questo articolo c’è un piccolo elemento in più, il governo avrebbe disciplinato “in modo rigoroso” l’uso dei programmi per spiare, anche se non viene detto in cosa consista questa disciplina rigorosa. Attendiamo ansiosi di leggere il Decreto. A saperlo prima non perdevamo tempo con la stampa.

“Con un decreto a parte il consiglio dei ministri ha rinviato a marzo l’entrata in vigore delle nuove regole sulle intercettazioni, cambiando però diverse cose. La più importante riguarda l’utilizzo del trojan, il virus spia che potrà essere utilizzato nei luoghi di privata dimora per indagini sulla corruzione ma solo per reati commessi dai pubblici ufficiali. Il privato cittadino, quindi, non potrà essere intercettato con questo strumento.”

 

Finalmente una serie di buone notizie. Le nuove regole entraranno in vigore a marzo. Il malefico software potrà essere usato solo contro i cattivi e solo contro i cattivi dipendenti pubblici e solo a casa loro. Tutti gli altri non potranno essere spiati con questo strumento. Evviva! Basterà evitare le dimore private dei dipendenti pubblci. Mi sembra una cosa piuttosto facile.

I trojan – Sui trojan invece è stato raggiunto un compromesso: l’applicazione dei captatori informatici è stata slegata dalla normativa sulle intercettazioni ambientali ampliandone di fatto la possibilità di uso. La riforma Orlando invece li considerava microspie ambientali. Con il decreto legge approvato oggi, dunque, il trojan si potrà usare per perseguire i reati associativi, quelli con finalità di terrorismo e quelli dei pubblici ufficiali o degli incaricati di pubblico servizio contro la pubblica amministrazione con una .” [Il testo dell’articolo finisce improvvisamente e non sapremo mai cosa c’era scritto dopo.]

Abbiamo imparato un nuovo termine “captatori informatici”, il che ci confonde un po’ le idee: ma non si chiamavano “captatori elettronici”? Qui però – al contrario di quanto letto prima – scrivono che l’uso di questo strumento per spiare la popolazione diventa “di fatto” più ampio. Poi sembra che oltre ai cattivi dipendenti pubblici verranno spiati anche i cattivi terroristi e i cattivi (generici) che si associano insieme.

Ore 03:00 (GMT) interno notte, solstizio d’inverno, 10,9 gradi all’esterno. Tutte le volte che leggiamo la stampa ufficiale dopo ci chiediamo sempre perché lo facciamo. Ripensandoci forse era meglio uscire a farsi un giro anche se piove, lasciando (naturalmente) il cellulare a casa.