Comunicazione decente e indecente 2

Nella puntata precedente…

Semplificando abbastanza ma non troppo ecco di seguito alcune di quelle che ritengo posizioni ricorrenti, forse sarebbe meglio dire tendenze, che si presentano in queste “discussioni tipo”. Preciso (per evitare inutili fraintendimenti) che ritengo più che legittime tutte le posizioni descritte, le critiche che faccio hanno il solo scopo di stimolare una discussione al fine di provare a migliorare la comunicazione interpersonale all’interno di mastodon.bida.im

 

La tendenza: “Non sono critiche ma sono offese”

La posizione di chi, anche non essendo coinvolto in prima persona, ritiene non giustificabile un determinato tipo di repliche in quanto sarebbero delle offese travestite da sfottò [6]. La gravità di questo genere di accuse rivolte verso i “replicanti” [7] varia dalla “censura” all’uso di giudizi e termini offensivi (questi sicuramente a livello personale) del tipo “comportamento da branco”, “bullismo”, “maschilismo”, e chi più ne ha più ne metta. In altre parole si accusa qualche persona (o un gruppo di persone) di attacchi personali attaccandole a livello personale senza nemmeno citarle.

Questi, secondo me, sono i punti criticabili di questa posizione:

  1. non si fa alcuna differenza fra i commenti chiaramente offensivi a livello personale e quelli che replicano al contenuto di un toot e non contengono attacchi di tipo personale diretti a chi quel contenuto ha pubblicato;
  2. si presuppone, sempre, che al nick Caio corrisponda una persona di genere maschile e al nick Tizia una di genere femminile, il nick Semproniu viene quasi sempre considerato corrispondere a quello che torna più comodo [8];
  3. si collegano fra di loro commenti provenienti da utenti (forse) differenti e si etichettano (spesso in modo molto offensivo a livello personale) in blocco come se fossero stati scritti per qualche secondo fine non meglio specificato. Questo probabilmente in quanto manca una conoscenza di base dei meccanismi di funzionamento della CMC e questa mancanza è la principale causa del ricorso a teorie simil complottiste.
  4. non si tiene conto del contesto nel quale la comunicazione avviene, un contesto che ha una limitata possibilità di discussione, per le ragioni scritte all’inizio di questo testo.

 

La tendenza: “Noli me tangere”

La posizione è espressa principalmente dalle persone direttamente “prese di mira” [9], ma anche da quelle che, magari senza esserlo si sentono coinvolte per cui anche se Semproniu replica a Tizia, può venir fuori Caio che reagisce come se Semproniu avesse replicato direttamente a lui.

I punti criticabili di questa posizione sono:

  1. tutti quelli elencati nei punti della tendenza precedente;
  2. la tendenza favorisce una modalità nell’uso di un “social coso” caratterizzata dall’apparire piuttosto che dal confrontarsi e comunicare;
  3. il rinforzo della teoria delle “zone sicure” anche quando i contesti non lo richiederebbero: l’unico luogo “sicuro” in Rete è un “ambiente virtuale” popolato da poche persone che si conoscono e che non ha alcuna interazione con l’esterno;
  4. a volte, le persone che sostengono questa posizione, rifiutano il confronto e il dialogo a meno che non provenga da persone che la pensano esattamente allo stesso modo.

 

La tendenza: “Ma che @#$%!! scrive?”

La posizione delle persone che, provando fastidio (o altro) rispetto a particolari toot o agli argomenti trattati in quelli tende a replicare, in modo diretto e/o indiretto esprimendo in vario modo la propria disapprovazione. A volte questa replica è, a mio avviso diretta in modo chiaro al contenuto altre volte alla persone che quel contenuto ha scritto. Altre volte, soprattutto in repliche che solo per comodità definisco “ironiche” [10].

I punti criticabili di questa posizione sono:

  1. a volte chi replica non riesce a esercitare la virtù della pazienza quando legge un toot fastidioso o uno che ritiene addirittura offensivo;
  2. a volte chi replica non riesce a distinguere, quando scrive la replica, tra un toot offensivo a livello personale e uno invece che riguarda solo il contenuto;
  3. c’è sempre il rischio che, a causa del polverone provocato dai toot “ironici” e dalle (quasi) inevitabili discussioni che ne seguono, alla fine ne risenta tutto il resto della comunicazione su mastodon.bida.im;

 

La tendenza: “Agnostica”

La posizione di chi non partecipa, per un qualsiasi motivo, alla discussione.

Questa posizione, che raggruppa persone che non partecipano per motivazioni anche molto diverse e tutte più che rispettabili, ha un solo punto criticabile: le persone che non esprimono pubblicamente la loro opinione riguardo ad alcuni temi e non partecipano alle relative discussioni non contribuiscono che in misura minima alla alla costruzione di un altro tipo di “social coso”.

Le discussioni che avvengono “in altre sedi” (virtuali o meno) che non siano l’istanza e/o la lista di gestione, sebbene possano avere qualche utilità, non cambiano la sostanza delle cose.

 

La mia tendenza preferita

Credo che quanto scritto sopra renda chiara la mia posizione ma, per renderla ancora più esplicita, provo a chiarire ulteriormente alcuni punti.

Come ho già scritto ritengo preoccupante, per la comunicazione su mastodon.bida.im che in molti interventi non venga fatta una distinzione che ritengo fondamentale tra un toot che attacchi chiaramente e spesso gratuitamente una persona:

Tizia: mi sono lavata i capelli con lo shampoo all’erba cipollina.
Caio: secondo me hai i pidocchi.

o quello invece quello che una persona ha scritto:

Caio: mi sono lavato i capelli con lo shampo all’erba cipollina.
Semproniu: lo shampo all’erba cipollina è pericoloso per la salute dei capelli.

Se non viene rilevata la differenza tra le due interazioni, ma anzi se le due interazioni si considerano praticamente equivalenti vuol dire che non è possibile alcun tipo di conversazione che non sia del tipo:

Semproniu: mi son lavat i capelli con lo shampo all’erba cipollina.
Tizia: wow!
Caio: sei bellissimu!

Una modalità di interazione che è praticamente sovrapponibile a quella prevalente su un qualsiasi “social coso” commerciale, cosa che a me non sembra particolarmente interessante.

Come ho già scritto in un altro post su questo blog, sempre a proposito del tema, consiglio la pazienza e per coerenza la esercito per primo, infatti non partecipo, anche se sono sempre tentato, a tutte le “discussioni tipo” che periodicamente si sviluppano su mastodon.bida.im e solo occasionalmente replico (direttamente o indirettamente) a qualche toot perché “ogni limite ha la sua pazienza” [11]. Questo non vuole dire che non abbia notato determinati comportamenti comunicativi continuamente ripetuti, soprattutto provenienti da parte delle persone che si lamentano, che ritengo spesso più fastidiosi di un insulto o una discussione inutile.

Soprattutto continuo a ritenere che una discussione collettiva decente, che però non può essere fatta sull’istanza per i motivi più volte ripetuti, sia sempre più salutare che scrivere e leggere quanto scritto fino a questo momento qui sopra.

Segue… ma forse anche no :-)

 

NOTE

[6] Uso il termine “sfottò” ma potrei usare “dileggio”, “presa in giro”, “perculare” o altro in quanto questo non è un post scritto per distinguere i vari tipi di replica secondo il grado di maggiore o minore sarcasmo che contengono, cosa che secondo me può essere fatta solo con valutazioni soggettive.

[7] In questo caso “replicanti” sono coloro che replicano. Abbiate pazienza.

[8] Solo in nota svelo un segreto segretissimo. Chi usa il nick “LeonardoDaVinci” non è detto che sia il famoso inventore, non è detto che sia di genere maschile, femminile o altro. Perché, e qui svelo un segreto personale ancora più segreto, su Internet nessuno sa che io sono un cane [cfr. https://en.wikipedia.org/wiki/On_the_Internet,_nobody_knows_you%27re_a_dog]

[9] Anche qui uso “prese di mira” ma avrei potuto usare anche “dileggiate”, “sfottute”, “perculate” o persino “bullizzate” (sic!) o altro in quanto questo non è un post scritto per distinguere i vari tipi di replica secondo un grado di maggiore o minore gravità.

[10] Come tutte le persone di mondo sanno è sconsigliabile raccontare una barzelletta a un carabiniere il venerdì perché poi riderà la domenica a messa. La vecchia battuta appena ricordata è un buon esempio per sostenere che ironia, sarcasmo, dileggio e quant’altro sono delle modalità della comunicazione interpersonale che possono essere valutate in modo esclusivamente soggettivo. Quello che per me è una “sottile ironia” per un’altra persona potrebbe essere valutatata come come “sarcasmo”, e viceversa. Per questo trovo molto difficile, per non dire impossibile, proporre discussioni volte ad analizzare ed etichettare il contenuto di un toot come se fosse un campione biologico in un laboratorio. Non funziona. Gli esempi fatti qui servono per provare a chiarire alcuni aspetti della comunicazione in generale e quindi vanno presi con le dovute cautele del caso.

[11] “Totò contro i quattro”, 1963.