Non si rimborsa il costo del biglietto 001

La reclusione mi ha fatto venir voglia di ripescare cartacce accumulate negli anni e, non avendo voglia di leggere, ho pensato di condividere qualche ossessione. Alcune di queste hanno un riferimento e una data certa altre si perdono nel tempo come le note lacrime nella pioggia.
Non si rimborsa il costo del biglietto.

Testo scolastico. Senza data.

 

 

Ennio Carbone ci ha lasciato, tanto

Ennio ha fatto parte di quella “sporca dozzina” che nei primi anni ’80 fondò l’Organizzazione Anarco-Comunista Napoletana (OACN). Era al primo anno di Medicina ma, nonostante la pesantezza dello studio, ha partecipato in prima persona a tutte le iniziative e non so proprio come riuscisse a trovare il tempo anche per la socialità, che in quegli anni era a base di cene improvvisate in case ospitali, concerti underground, vagabondaggi notturni e spericolati zig-zag con la sua Renault 4.

Il suo è stato un anarchismo mai dogmatico, sempre allegro, possibilista e lungimirante. Fu lui a organizzare le riunioni nelle quali un informatico, suo compagno di liceo, venne a spiegarci cos’erano i Personal Computer e come e perché avrebbero cambiato tutto.

Vacanze estive, capodanni in giro per l’Italia e iniziative politiche ci hanno tenuto in contatto lungo più di 40 anni, anche quando il suo lavoro e il mio hanno messo tra le nostre vite troppi chilometri di distanza e poco tempo per frequentarci come in passato. Molti i ricordi e troppo il dolore per raccontare le innumerevoli “storie” personali e politiche vissute insieme, l’ultima delle quali quando accompagnammo i figli a Lucca Comics, con lui travestito da Corto Maltese.

Lo scorso novembre è comparso su mastodon.bida.im e il suo ultimo messaggio è stato: “Fratello confermo anche qui pluvia non finir y tengo da mangiar hasta Catanzaro: mierda. besos”.

Baci, fratello.

Peppe ‘o psicologo

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Sappiamo tutti cos’è il foglio con l’autocertificazione (FCLC), no?

E’ quello che devi portarti dietro quando sei in strada, anche se ti trovi nel tuo comune di residenza e sei semplicemente uscito a prendere una boccata d’aria, approfittando del fatto che finalmente è (quasi) libera dagli scarichi dei motori.

Mettiamo il caso che tu non sia fornito del FCLC suddetto, magari perché una legge sul fatto di avere obbligatoriamente una stampante a casa non c’è (ancora), perché lo hai dimenticato in bagno o perché sei a solo cento metri da casa.
Mettiamo il caso che appare qualcuno, potrebbe essere un vigile, un agente di ps, due carabinieri, un agente di polizia penitenziaria, della guardia di finanza, della polizia postale, della polizia ferroviaria, della polizia provinciale o della polizia idraulica (AKA polizia delle acque) che ti ferma.

Mannaggia!

Se non hai il FCLC, a quel che ho capito (ma premetto che sono un po’ rinco), chi ti ferma ti dovrebbe fornire il FCLC e la penna per compilarlo. Poi lo firmi tu, lo firma lui o lei e poi?

Ipotesi 1. Il foglio resta a chi ti ha fermato
Ipotesi 2. Il foglio resta a te
Ipotesi 3. Viene fatta una fotocopia del foglio e se ne prende una per uno

Scartiamo subito l’ipotesi 3 in quanto le copisterie dovrebbero essere chiuse e comunque non è detto che il Tabaccaio con la multifunzione sia aperto e/o dietro l’angolo e poi la discussione su chi dovrebbe pagare la fotocopia sarebbe imbarazzante.

Se il foglio resta a chi ti ha fermato (Ipotesi 1) c’è il rischio che dopo 42 secondi ti fermi qualcun altro e si inneschi un pericoloso giorno della marmotta (quanti siete? dove andate?…)

Per evitare questo bisogna che il FCLC resti a te (Ipotesi 2) in modo da poterlo esibire cento metri dopo quando ti fermano di nuovo.

La, triste, alternativa è che vadano compilati non uno ma due FCLC, così, nel malaugurato caso ti fermi di nuovo qualcun* avrai in mano il tuo FCLC e potrai proseguire tranquillo la tua passeggiata.

Non chiedete cosa succede se, dopo la seconda volta, ti fermano di nuovo perché ho già mal di testa.